Il viaggio.
I tetti della città
Come bilance, per quintali di niente.
E’ così che ho immaginato il paesaggio
Quando mi hai detto che avete chiesto libertà
ed io ho pianto. Per i tuoi vent’anni.
Ho pianto. Per il tuo profilo.
Per il suono che fanno i naufraghi cadendo.
E ti ho promesso: non si perderà più
Questo scheletro di ali che mi infili nella schiena.
Dolce e immobile come gli occhi di una statua.
Vieni a prenderti il superfluo
Che la vita inizia da dove tu l’hai lasciata.
Ph. Neil Craver