Popoli.

Popoli.

In quel punto lì ci sorreggeva la terra.
Tu spalancata, sviscerata, come la poesia.
Mille volte vergine, tutte le volte vergine.
Le dita utilizzano tutte le nostre paure
per rendere garza il corpo e santa la lingua,
per guarirci dai chiodi del tempo e della morte.
Io ti copro con la mia pazienza che ti tiene calda.
E do calci all’amore e ai violini,
alle romanticherie dei giardinetti,
agli angoli nascosti del tuo paese,
al sesso urlato nelle mutande.
Siamo due popoli che fanno guerra
Imbracciando ciglia, mitragliando saliva,
abbattendo orgasmi.
Siamo popoli che non sanno parlarsi,
che si rubano l’acqua e se la rendono dagli occhi.

Luciana Manco
Ph. Stefania Mariposa D’Ambrosio

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