La lezione.
Guarda come crescere ci distrugge.
Guarda come sono belli i primi dischi.
Guarda come sono incompleti gli ultimi.
Quello che ci manca, che perdiamo, è la violenza bella dei salti sulle bombe, che non muori mai, ma tocchi costellazioni.
Che più una cosa non va fatta e più ti impegni, e la chiami Sogno.
Forse i dischi sono gli stessi.
Forse cambiano le orecchie.
Ci siamo fatti grandi senza farci forti.
Ci siamo persi le corse, le passioni, le camerette.
Guarda come eravamo estremi.
Guarda come credevamo nei partiti.
Ed ora siamo partiti noi, a leccare il culo ai trogloditi.
Il mio problema, sai, è che non cresco.
Che vado avanti raddoppiando adolescenze.
Cresco di sedici anni in sedici anni.
Conservo ancora gli scontrini nei diari, e faccio sempre l’amore per la prima volta.
Non smetto di fumare perché devo ancora iniziare.
Mi scrivo la lezione sul palmo delle mani.
Perdo la testa ogni giorno e non la perdo mai.
Ho un amore enorme, al mio ritorno, che però quasi nascondo.
Come le mamme che si leccano le dita per pulirti.
Che le rinneghi e poi le preghi di abbracciarti, anni dopo.
Mi sento rock, il rock quello prima di quella merda di Celentano.
Quello ancora più idiota, se vogliamo, di Woodstock.
Non mi sento ridicola se dico che quando scrivo tremo,
in un punto esatto, tra il cuore e lo stomaco.
E mi piego in due, te l’ho detto, perché non reggo quello che sento.
Amo Kurt e amo il rosso, e non conosco la differenza tra bollette, tasse e multe.
Faccio amicizie che misuro in risate.
Guarda come poi tutto ci abitua ad adottare la morale, abbandonando la rivoluzione.
Guarda come ci mancano le mani, poi, quando non abbiamo ancora imparato la lezione.
Facciamo così: cambiamo tutto.
Facciamo tutto a modo nostro.
Io lo so che non lo faremo, ma tu dimmelo,
che devo guardare qualcosa che non siano i miei piedi, ora, qui.
Ma qualcosa di lontano. Lontanissimo. Disperato.
Non farmi crescere.
Non farmi crescere.
Non farlo Tu.
Luciana Manco
3 Replies to “La lezione.”
Lezione di musica.
che poi i like ci hanno disabituati all'articolazione del commento, un peccato, certo. Solo che alla fine il like esprime l'apprezzamento senza sciuparlo con altre parole. In questo caso m'avrebbe fatto piacere avere il pulsantino. Visto che non c'è lo dico: mi piace, convintamente e non per automatismo nel pigiare 🙂
Grazie Argia. Di cuore. Verrò nel tuo blog ad indovinare ancora gli accenti del tuo nome.