L’urgenza.

L’urgenza.

Invidio quegli uomini tenaci, che si incatenano, che salvano balene.
Io passo la vita a rosicchiare corde, a tormentarmi le labbra, trattenendo respiri. Quando perdo l’equilibrio tiro giù chi mi è accanto, perché penso che possa rallentare il dolore, che possa soffiarmi su d’amore, e mai riesco a prevedere lo schianto.
Io non posso salvare niente. Più stringo per proteggere te, fragile, e più ti rompo in mille pezzi contro il mio cuore.
Sono un’urgenza che pesa quintali, legata alla zampa di un uccellino.
Un allarme che suona straziante nel mezzo di un bel sogno.
La paura che svena di silenzi la più sana delle poesie.

Ph. Leanne Surfleet

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